In Italia sono centinaia le tipologie di pasta che si possono trovare nei vari pastifici o anche semplicemente al supermercato. Riconosciute in due principali famiglie, quella all’acqua e quella all’uovo, gli italiani ogni giorno scelgono di portare nelle loro tavole forme più disparate di questa millenaria ricetta. Ma ogni pasta può essere considerata uguale all’altra?
A ogni pasta il proprio sugo
Partendo dal presupposto che gli ingredienti sono sempre quelli, ed è la forma che cambia, non è difficile pensare che un tipo vada bene per tutte le preparazioni. In realtà però questa idea non è del tutto corretta. Infatti per questo motivo è stata redatta una guida per abbinare nel modo giusto il formato al suo migliore corrispettivo di condimento. Le differenze per giunta non finiscono con la forma ma proprio con la materia prima di creazione. Quella all’uovo, per esempio non può essere abbinata a tutti i sughi adatti alla pasta all’acqua. Come non tutte le forme rendono giustizia ai tanti condimenti che si possono preparare.
La guida di Aidepi
Per aiutare a capire meglio il potenziale della pasta, l’associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiana, ha scritto una guida. Quest’ultima cerca di orientare gli amanti del primo piatto per eccellenza a trovare l’abbinamento perfetto. Gli italiani hanno la possibilità di avere una scelta smisurata sulle forme della ricetta. Se ne vantano più di 300 tipologie.
Le preferite però rimangono quelle considerate classiche. Penne, spaghetti, rigatoni e fusilli. Già le generazioni passate ci hanno tramandato nella tradizione tutta una serie di consigli sugli abbinamenti. Ad esempio, quando si pensa alla carbonara si associano sempre gli spaghetti. Succede anche per il sugo all’amatriciana. Se poi si decide di preparare la pasta alla sorrentina è indubbio che si scelgano le penne. E come non citare la lasagna alla bolognese, che richiede esclusivamente pasta in versione sfoglia, sottile e ruvida.