La carbonara ( addirittura si omette ormai la dicitura “pasta” talmente è radicata nella nostra tradizione culinaria) è così famosa da non aver bisogno di appellativi. Non è poi nemmeno del tutto corretto usare il formato di pasta degli spaghetti perché sembra che si possa omaggiarne la ricetta originale anche con i rigatoni.
Ognuno dice la sua, ma con moderazione e soprattutto con poche e semplici regole che non bisogna mai dimenticare. Di circa un anno fa è il video di uno chef francese che tra l’orrore e lo stupore di milioni di italiani decideva di aggiungere la panna e la cipolla (ma ancor peggio la pancetta bollita) alla ricetta, di fatto stravolgendola completamente.
Le tradizioni legate al cibo, come abbiamo già visto nel caso del tiramisù, non sono da prendere alla leggera nel Bel paese, d’altra parte si tratta di uno dei nostri baluardi ed è giusto proteggerlo il più possibile.
La cucina regionale va preservata! In realtà i dubbi sulla reale provenienza di questo tipo di pasta ci sono ancora, si parla di uno chef emiliano del dopoguerra o dell’evoluzione del “cacio e ova” laziale o abruzzese. Ciò che non cambia, o cambia davvero poco, sono gli ingredienti e capire cosa scegliere tra diverse opzioni.
Ecco come preparare la miglior carbonara in circolazione: