Dopo molti anni di speculazione sulla ricetta delle polpette svedesi, più vendute da IKEA, finalmente il governo ha svelato la verità. Le dichiarazioni su questo piatto, molo apprezzato in tutto il mondo, hanno suscitato reazioni davvero forti da parte dei consumatori e non solo, che si sono sentiti mentire per lunghi anni.
La verità sulle polpette più vendute da IKEA
In molti dei grossissimi negozi di IKEA, situati in tutto il mondo, è stimato che si vendano 2 milioni di confezioni di polpette al giorno e, dopo anni di voci e insinuazioni, hanno svelato finalmente la verità sulla ricetta di questo piatto molto apprezzato. In passato, le apprezzatissime polpette, erano state coinvolte in una polemica sulla possibile presenza di carne di cavallo. Ora, il governo svedese ha ammesso che le famosissime polpette, in realtà, non sono un proprio piatto nazionale. La verità è che sono turche. Come ha spiegato un comunicato del governo di Stoccolma, sull’account ufficiale Twitter #swedense, che è stato riportato dal sito di informazione turco Trt, questa pietanza è stata importata da re Carlo XII. Questo avvenne dopo che fu mandato in esilio in Turchia, nel 18esimo secolo. Infatti, quando tornò in Svezia, nel 1714, portò con sé la ricetta delle polpette e l’abitudine di bere il caffè.
Le reazioni alla notizia
Questa rivelazione importante ha suscitato differenti reazioni. Difatti, molti clienti svedesi hanno dichiarato di essere stati davvero infastiditi dal comportamento del colosso di mobili Ikea e dal governo, che ha permesso si diffondesse questa credenza. Infatti, sui social network c’è qualche utente che ha commentato in modo drastico questo comportamento molto ingannevole: “Tutta la mia vita è stata una bugia“. Reazione completamente apposto quella della “capitale delle polpette” Inegol, e di Ankara, capitale della Turchia. Infatti, hanno appreso la notizia con molto entusiasmo e soddisfazione. Inoltre, il presidente dell’agenzia turca per la Cooperazione, Serdar Cam, ha richiesto che le polpette non fossero più vendute come svedesi ma come lo sono davvero: turche.