Qual è uno dei frutti più amati, sia dai grandi sia dai più piccoli? La pera! Il sapore unico e zuccherino riesce a mettere d’accordo tutti, senza stancare mai. Merito anche delle diverse varietà con cui la pera è presente in natura, per la precisione 5.000 in tutto il mondo, ognuna gustosa in un modo tutto particolare. In questo articolo vi portiamo alla scoperta dei segreti legati alla maturazione delle pere, la cui conoscenza è utile per gustarle al meglio.
Pera: frutto di eccellenza del Made in Italy
Non tutti sanno che le pere rappresentano una vera e propria eccellenza tra i prodotti ortofrutticoli italiani, complice il territorio che si presta alla coltivazione e la rigida disciplina sulla sicurezza alimentare che rende questo frutto non solo sicuro, ma ancora più prelibato. Tra le aziende 100% Made in Italy più importanti che dedicano il loro lavoro esclusivamente alla coltivazione delle pere c’è il Consorzio Opera®, una realtà che propone buonissime varietà italiane, ottime dal punto di vista nutrizionale ed organolettico oltre che sicure per la salute.
Le pere italiane sono da preferire non solo perché, essendo locali, sono più sostenibili per l’ambiente, ma anche per gli elevati standard di produzione cui abbiamo accennato che le vedono apprezzate in tutto il mondo. Ogni varietà ha il suo tempo di raccolta e di consumazione. Scopriamo qualcosa di più.
A ogni varietà di pera il suo tempo
Una delle caratteristiche che rendono la pera particolarmente interessante è che si tratta di un frutto climaterico, ovvero continua a maturare una volta staccato dalla pianta (allo stesso modo delle mele, dei kiwi, delle pesche e delle banane ad esempio). Un processo interno al frutto, ma che viene influenzato da fattori esterni.
Infatti monitorando la temperatura ed altri parametri tecnici attraverso i moderni sistemi di refrigerazione è possibile introdurre gradualmente sul mercato le singole varietà di pere, rendendole così disponibili per un arco di tempo più lungo.
Per spiegarci meglio vi proponiamo alcuni esempi. Le pere di varietà Decana, tra le più apprezzate per la caratteristica polpa che si scioglie in bocca, si raccolgono la terza decade di agosto e possono essere consumate fino alla fine di aprile. Le pere Conference, invece, si raccolgono come le Decana durante la terza decade di agosto, ma sono disponibili generalmente fino alla fine di maggio, un periodo ancora più lungo.
Tutto questo grazie al costante lavoro dei produttori e alla cura delle aziende specializzate che conservano a lungo le pere naturalmente in celle frigorifere, al buio e con livelli di ossigeno controllati, al fine di rallentare la maturazione dopo lo stacco dalla pianta. A ogni varietà di pere il suo tempo, dunque, in totale armonia con la natura e per un periodo che riesce a coprire quasi tutto l’anno in maniera naturale.
Pera matura: come riconoscerla
Riconoscere una pera matura non è difficile, anzi. Richiede semplicemente… un po’ di tatto, nel senso letterale del termine. Una volta acquistata e portata a casa, infatti, è sufficiente poggiare delicatamente il dito lungo la parte del collo del frutto, alla base del picciolo, e premere leggermente: se avviene un lieve cedimento allora la pera è matura. Nient’altro.
Quando non sono ancora mature, è importante conservare le pere nel modo corretto, cioè all’interno di un sacchetto di carta, volendo insieme a una banana o una mela mature, così da rendere più veloce il processo (Ma attenzione: controllate con più frequenza lo stato delle pere per non trovare brutte sorprese…!).
Da evitare assolutamente la plastica e il frigorifero, il quale si rivela utile nella conservazione del frutto a maturazione avvenuta prolungando il mantenimento per altri 3-5 giorni.