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Pasqua 2024, le uova saranno più “amare” del solito: la filiera del cacao è in crisi

Pasqua 2024, le uova saranno più “amare” del solito: la filiera del cacao è in crisi


La Pasqua 2024 si profila come una delle più costose di sempre per gli amanti del cioccolato, con un aumento significativo del prezzo degli uova di Pasqua, che potrebbe arrivare fino al 33% rispetto all’anno precedente. Questo incremento è dovuto principalmente alla crisi della filiera del cacao, che ha origine nelle regioni produttrici africane, in particolare in Costa d’Avorio e Ghana, responsabili del 60% della produzione globale. Negli ultimi tre anni, queste aree hanno registrato raccolti scarsi, portando a un raddoppio dei prezzi del cacao negli ultimi due anni. La situazione è aggravata dalla capacità produttiva ridotta delle industrie locali di trasformazione, che si trovano a operare a capacità ridotta a causa della scarsità di fave di cacao.

L’aumento dei prezzi è ulteriormente alimentato dalla concorrenza dei broker internazionali, che hanno assistito a una forte impennata dei prezzi sul mercato. Ad esempio, il prezzo per tonnellata di cacao ha raggiunto record storici a Londra e a New York, esercitando una pressione ulteriore sulle scorte disponibili, che sono al livello più basso degli ultimi 45 anni. L’International Cocoa Organization (Icco) prevede una riduzione significativa della produzione globale di cacao e delle macinazioni, lasciando il mercato con un deficit considerevole di cacao per il 2024.

Le condizioni climatiche avverse, caratterizzate da piogge intense alternate a periodi di siccità, hanno non solo ridotto la produzione e ritardato i raccolti, ma hanno anche favorito la diffusione del Cocoa swollen shoot virus disease (Cssvd), un virus devastante trasmesso da cocciniglie che ha colpito una vasta porzione delle coltivazioni di cacao in Ghana e sta diffondendosi anche in Costa d’Avorio. Questa situazione globale difficoltosa si riflette direttamente sui prezzi al dettaglio dei prodotti a base di cioccolato, rendendo la Pasqua 2024 particolarmente amara per i consumatori.