C’è una cosa che non manca mai nei piatti di alta cucina di Antonino Cannavacciuolo: una grattata di scorza di limone q.b., quel tocco che fa la differenza, così come la consapevolezza di non saper fingere eppure mantenere un ruolo credibile attraverso un pizzico di umorismo.
Da chef prestigioso, come altri suoi colleghi, oggi Cannavacciuolo è anche un personaggio mediatico e televisivo. Ciò grazie alla fama raggiunta con diversi programmi trasmessi su canali tematici dedicati al food e, in particolare, con il successo di MasterChef Italia di cui è giudice dal 2015. Ecco alcune curiosità sul suo conto che ti faranno conoscere meglio il popolare maestro dei fornelli e la sua cucina, gourmet ma contraddistinta da ingredienti semplici, molto simile alla stessa personalità di Antonino.
1. Gli inizi della carriera
Antonino Cannavacciuolo nasce a Vico Equense, sulla penisola sorrentina, il 16 aprile 1975. Proprio qui ha inizio la sua carriera in cucina, per poi proseguire con alcuni periodi di stage nella regione dell’Alsazia: per la precisione, presso i ristoranti francesi Auberge de l’Ill di Illhaeuseum e Buerehiesel di Strasburgo. Cannavacciuolo si ritrova a lavorare anche presso il ristorante del Grand Hotel Quisisana di Carpi, uno dei più esclusivi al mondo, mentre Gualtiero Marchesi ne è consulente. Ad ogni modo, i due chef non collaboreranno mai effettivamente.
Nel 1999, Antonino Cannavacciuolo, insieme alla moglie Cinzia Primatesta, prende in gestione la dimora storica in stile moresco Villa Crespi, sul lago d’Orta, in Piemonte. Qui, da chef patron, nel 2003 riceve la sua prima stella Michelin, nel 2006 la seconda e nel 2022 la terza, insieme a soli altri 140 ristoranti in tutto il mondo. Nel frattempo, Villa Crespi si dota anche di un hotel entrando a far parte del prestigioso circuito Relais & Châteaux.
Nel 2013 avviene l’esordio in TV di Cannavacciuolo con il format Cucine da incubo e, dal 2015, entra a far parte dei giudici di MasterChef Italia, programma ai tempi giunto alla quinta edizione. Insieme ad Antonino ci sono anche gli chef Bruno Barbieri, Joe Bastianich e Carlo Cracco. Sempre nel 2015 apre il Cannavacciuolo Café & Bistrot nel centro di Novara e, nel 2017, il Bistrot Cannavacciuolo presso Borgo Po, a Torino. I suoi ultimi due progetti sono il Cannavacciuolo Countryside, a Ticciano, una frazione di Vico Equense, e il Cannavacciuolo Vineyard di Terricciola, in provincia di Pisa.
Lo chef, nel corso degli anni, è protagonista e conduttore di alcune trasmissioni dedicate alla cucina, promuove eventi formativi e benefici.
2. Dove vive e lavora Cannavacciuolo
I fan dello chef, ormai una vera celebrità, si chiedono dove vive e lavora Cannavacciuolo. Sebbene assorbito da mille impegni, specialmente televisivi, il principale ristorante del quale resta chef patron è il sontuoso Villa Crespi a Orta San Giulio.
Proprio qui, in provincia di Novara e affacciata sul lago d’Orta, si troverebbe anche la residenza di Antonino, della moglie Cinzia e dei loro due figli. Sarebbe un loft all’interno del resort LAQUA by the lake di Pettenasco, struttura che fa parte di tre residence di charme in Italia, sempre di proprietà della famiglia Cannavacciuolo, che comprendono anche la riqualificazione della sua casa natale a Vico Equense.
3. Cosa ha studiato Cannavacciuolo?
Non si diventa chef stellati per caso e, anche se creatività e talento sono fondamentali, occorre avere basi solide. In merito a cosa ha studiato Cannavacciuolo per raggiungere le vette odierne, farà piacere sapere che ha frequentato la scuola alberghiera, un indirizzo tra i favoriti dei ragazzi delle ultime generazioni, ispirati proprio dal successo di personaggi come i celebrity chef.
Antonino Cannavacciuolo, in particolare, studia presso l’I.S.I.S. “F. De Gennaro” di Vico Equense dove, in precedenza, ha insegnato anche suo padre Andrea. Nel 1993 Antonino consegue l’Attestato di Cucina.
4. Cosa mangiare al suo ristorante
Pranzare o cenare al Villa Crespi di Cannavacciuolo è il sogno di tanti e, spesso, tale rimane. Salvo follie da fare una volta nella vita, considerando che si possono spendere ben più di mille euro a persona. Notevolmente più abbordabili sono i bistrot aperti dallo chef a Torino e Novara. Ad ogni modo, potendo realizzare un desiderio, cosa mangiare al suo ristorante più famoso?
I piatti che valgono la fama di Cannavacciuolo sono il Tonno vitellato, gli Scampi alla pizzaiola, un omaggio alla sua Napoli e alla Sicilia, il Plin di anatra che, invece, parla del Piemonte, regione dove si trova Villa Crespi, la Triglia di Cannavacciuolo, dal nome subito icona, e le immancabili Linguine di Gragnano e calamaretti, tra le ricette che qualcuno si è anche cimentato a riprodurre nella cucina di casa propria.
Insomma, chi conosceva tutta la storia di Antonino Cannavacciuolo?