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Insalate in busta: fanno male davvero? Tutti i consigli per mangiarle in sicurezza

Giorgio Calabrese, medico dietologo, ha spiegato come mai in molti credono che le insalate in busta possano fare male e perché, invece, non è così. Inoltre ha spiegato quali sono gli accorgimenti da prendere per evitare infezioni.

Calabrese ha infatti spiegato: “L’insalata in busta permette di risolvere molti problemi pratici di tutti i giorni: non abbiamo più il tempo di fare la spesa ogni giorno, al mercatino sotto casa, comprare la verdura, lavarla…allora si prende l’insalata in busta. Certo, è pur sempre una busta di plastica e meglio sarebbe se fosse vetro però dobbiamo guardare che sia sicuro igienicamente, e poi valutare il gusto. Ciò significa che loro prendono la verdura, la mettono sotto un getto d’acqua pazzesco, la puliscono, cercano di togliere tutti i residui e poi la mettono ad una temperatura sotto gli 8 gradi per mantenere le proteine, i carboidrati, gli zuccheri, le vitamine e quindi siano ancora molto nutrienti. Mi raccomando se trovate una busta gonfia non apritela neanche: se aprendola trovate delle foglie poco lucide vuol dire che non ci sono conservanti e questo è un bene, ma prima di consumarla se potete lavatela”.

Come vengono prodotte le insalate in busta

Le insalate in busta, diventate molto popolari per la loro comodità e rapidità di utilizzo, attraversano un processo di produzione attento che ne garantisce la freschezza e la sicurezza alimentare. Ecco le fasi principali attraverso le quali passano prima di arrivare sugli scaffali dei supermercati:

1. Raccolta

Le verdure vengono raccolte nei campi, solitamente in orari freschi della giornata per mantenere la loro freschezza. La raccolta avviene generalmente in modo meccanizzato, per poi essere trasportate rapidamente verso gli impianti di lavorazione.

2. Selezione e Lavaggio

Una volta giunte allo stabilimento di lavorazione, le verdure vengono selezionate per eliminare quelle danneggiate o non adatte al consumo. Successivamente, vengono lavate accuratamente in grandi vasche di acqua fredda per rimuovere terra, residui e possibili agenti patogeni. Questa fase può includere l’uso di soluzioni di cloro diluito per garantire una disinfezione efficace.

3. Centrifugazione e Asciugatura

Dopo il lavaggio, le verdure passano attraverso una centrifuga per rimuovere l’acqua in eccesso. In alternativa, possono essere asciugate con aria fredda. È essenziale che le verdure siano asciutte per prevenire la formazione di muffe e prolungare la durata di conservazione del prodotto.

4. Taglio

Le verdure vengono quindi tagliate secondo le specifiche del prodotto finale, che può includere foglie intere o tagliate in pezzi più piccoli. Questa fase viene eseguita con attrezzature sterili per evitare la contaminazione.

5. Imballaggio

Il passaggio finale è l’imballaggio delle verdure in buste di plastica atossiche, specifiche per alimenti. Durante questo processo, le buste vengono riempite in atmosfera modificata: l’aria all’interno della confezione viene sostituita con una miscela di gas (solitamente azoto e anidride carbonica) che rallenta il processo di ossidazione e invecchiamento delle verdure, prolungandone la freschezza senza l’uso di conservanti.

6. Distribuzione

Infine, le insalate in busta vengono conservate e trasportate in condizioni di refrigerazione fino ai punti vendita, dove vengono conservate in frigoriferi fino all’acquisto da parte dei consumatori.

Questo processo di produzione è sottoposto a rigorosi controlli di qualità e sicurezza alimentare per garantire che le insalate in busta siano sicure e salutari per il consumo.