La tragica scomparsa di Zhanna Samsomova, influencer vegana di 39 anni, ha riacceso il dibattito sulla sicurezza delle diete estreme, in particolare sul fruttarismo. Samsomova sosteneva che la sua dieta crudista e fruttariana le avesse portato benefici sia fisici che mentali, ma la sua prematura morte solleva seri interrogativi sulla sostenibilità di tali regimi alimentari.
Il fruttarismo, che elimina dal proprio regime alimentare qualsiasi prodotto di origine animale e si concentra esclusivamente su frutta, noci e semi, rappresenta uno degli stili di vita più radicali e restrittivi. Alcuni fruttariani arrivano a consumare solo alimenti caduti naturalmente dalle piante, evitando di danneggiare qualsiasi forma di vita, inclusa quella vegetale. Questa dieta è spesso motivata da ragioni etiche, religiose, ambientali o culturali, ma presenta significativi rischi per la salute.
Carenze nutrizionali: il fruttarismo non è per forza salutare
Gli esperti mettono in guardia sulle carenze nutrizionali che possono emergere a lungo termine, come la mancanza di vitamina B12, calcio, ferro, zinco, omega-3 e proteine di elevato valore biologico. Sebbene i fruttariani tentino di prevenire queste carenze attraverso test nutrizionali e supplementazioni, mantenere un tale regime alimentare nel tempo può essere pericoloso.
L’adozione di diete così estreme può anche esacerbare condizioni preesistenti come il diabete, a causa degli alti livelli di zuccheri presenti nella frutta. Inoltre, il consumo eccessivo di frutta può portare a un rapido metabolismo dei pasti, causando fame frequente e potenzialmente contribuire a disturbi alimentari come l’ortoressia nervosa, l’ossessione per il cibo “puro” e salutare.
La morte di Samsomova pone l’accento sull’importanza di un approccio equilibrato e moderato all’alimentazione. Le diete estreme, pur motivati da nobili intenzioni, possono avere effetti collaterali gravi e persino letali. È fondamentale ricordare che l’adozione di uno stile alimentare sano non dovrebbe mai compromettere il benessere fisico e mentale.
Questo evento tragico serve come monito a valutare con attenzione le scelte alimentari, privilegiando diete equilibrate che forniscano tutti i nutrienti necessari al nostro corpo. La storia di Zhanna Samsomova ricorda dolorosamente che, nell’ambito dell’alimentazione, l’estremismo non è mai la soluzione.