Un alleato importante ma anche pericolosp. Insostituibile in cucina, l’alluminio ha però dei contro su cui vale la pena riflettere. Sopratutto quando questo viene a contatto con soluzioni acide, oppure fortemente saline e a temperatura ambiente. In questi casi può però verificarsi una “micro erosione“, che si può evitare usando frigo e freezer. Proprio l’alluminio è, d’altronde, un elemento chiave di alcuni additivi alimentari come il lievito chimico, i formaggi fusi (sottilette, formaggino ecc) e i sottaceti. Solo una percentuale infinitesimale, tra 0,01-1% dell’alluminio ingerito, assolutamente non nociva, rimane nell’organismo. Il resto è eliminato in maniera naturale dal nostro organismo attraverso i reni e la sudorazione. Alcuni alimenti, però possono complicare le cose.
Per esempio, i cibi fortemente acidi o salati, come marinate o salamoie, possono essere perfettamente cucinati in contenitori di alluminio per alimenti, con l’unico accorgimento di “evitare di conservarli dopo la cottura per tempi lunghi a temperature non refrigerate”. A raccomandarlo è l’Istituto Superiore di Sanità, che ha stabilito delle raccomandazioni dove sostiene che una conservazione intorno a 5°C, quindi in frigorifero, limita il passaggio di alluminio nell’alimento anche a 10 giorni di distanza, indipendentemente dalla tipologia del cibo conservato.
Da esami specializzati, si è capito che pentole o padelle in alluminio andrebbero evitate per il sugo di pomodoro, per cuocere i pomodori o per ricette che prevedono tra gli ingredienti sostanze acide, come l’aceto. Per quanto riguarda vaschette e pellicole realizzate con questo elemento, evitate di metterle a contatto con sostanze ancora calde e con quelli acide, come pomodori, limoni e altri agrumi. Un ulteriore problema è la caffetteria: bene non pulire le caffettiere con sostanze acide, come l’ù’aceto, ma semplicemente risciacquarle con acqua. O, qualora servisse, con un po’ di sapone. Attenzione anche durante il lavaggio in lavastoviglie: le pentole in acciaio possono rovinarsi a causa del detersivo utilizzato e dell’ossidazione.